Cari membri del gruppo di lavoro europeo Competenze Digitali e alle Istituzioni Europee, con questa buona pratica intendo voler far formare i cittadini europei nell'essere in grado, autonomamente, di utilizzare i servizi pubblici digitali. Le Istituzioni nazionali devono realizzare incontri/appuntamenti che spiegano come creare, accedere alle credenziali uniche del singolo cittadino, la lettura del codice QRCODE, come usare l'autenticazione a due fattori ed il suo significato. Inoltre, far comprendere ad un anziano la visualizzazione, ad esempio dei propri servizi previdenziali, mediante questa innovazione tecnologica implementata all'interno delle pubbliche amministrazioni di ogni singola nazione. Il cittadino che non ha conoscenze digitali sufficienti riscontra difficoltà nel poter seguire il proprio stato personale e, verificare l'avanzamento di una qualsiasi attività a lui destinata.

Pertanto dovrebbe essere preso in considerazione anche un fondo di formazione per ridurre il divario digitale, così da riuscire ad ottenere nel 2030, l'80% della popolazione adulta autonoma alle attività digitali. Oggi le implementazioni che vengono effettuate per sviluppare, dialogare anche con gli stessi cittadini si aprono al mondo dell'open source, ambiente di cui un semplice cittadino e non tecnico ha difficoltà nel percepire le caratteristiche di un sistema di tale importanza. Creare un luogo workshop, inteso come solidarietà digitale nel settore del Sociale dove chiunque può partecipare alla formazione volontaria, dimostrando le proprie conoscenze professionali del settore e degli stessi servizi pubblici, senza scopi di lucro, con il solo intendo quello di aiutare a sviluppare le competenze di quei cittadini che sono più svantaggiati nelle conoscenze dell'innovazione tecnologica ed intelligenza artificiale (IA).

Con ciò ringrazio la Commissione Europea per l'opportunità di poter esprimere i miei pareri, ed inoltre essere membro del programma Europeo Futurium.